lunedì 11 febbraio 2008

weight is a gift



a ben guardare, nel mondo, ci sono due categorie di persone : gli stanziali e gli schizofrenici della geografia; mentre i primi riescono serenamente a spendere il loro tempo nella città in cui sono nati, con le cose, le case, gli amici di sempre, ai secondi riesce difficile anche solo attaccare un quadro alle pareti perchè non sanno se fra sei mesi saranno ancora lì a guardarlo.
è naturale che spesso i più turbati siano i secondi che a cicli di un paio di stagioni tentano di autoconvincersi invano che si, prima o poi si fermeranno da qualche parte, che c'è un posto che li aspetta e bla bla-stabilità-bla bla-cucina componibile-bla bla il medico dietro casa..di solito finita la fase acuta è il momento di fare gli scatoloni, di nuovo.
gli schizofrenici geografici si spostano comunque molto spesso anche dalle dimore provvisorie: il weekend è sempre una buona scusa per saltare in macchina e sbattersi da una parte all'altra dell'italia, si cambia aria, o almeno sembra, ma senza chiamare la ditta traslochi, non è poco, si vanno a trovare gli stanziali che magari son contagiosi.
si torna a casa ad aprire parentesi mentali dentro le quali può succedere di tutto: nell'arco di due giorni il geyser delle immagini cerebrali erutta centinaia di volte, lungo le vie e dalle facce della gente, tutto ti si butta addosso come pece e piume, tornano a trovarci le persone che siamo stati, si autoinvitano sfacciatamente come alle feste delle medie e fanno domande fuori luogo alle quali non sappiamo chi far rispondere: noi stessi, noi prima o noi fra un pò, nel migliore dei casi.
sono convinta che Giacomo Costa abbia vissuto in molti posti, se non altro in tutte le sue città fatte di ferro e acqua, nelle sue case quadrate cadute una sull'altra, i palazzi giganteschi distrutti da una nave che ha sbagliato porto, i grattacieli nel deserto di una spiaggia che sembrano normali, plausibili, entreresti a chiedere una camera, se potessi.
dovremmo avere uno dei suoi lightbox da mettere in valigia, risponderebbe lui alle domande: forse
tenere in tasca una bassa percentuale di realtà immutabile ed andare a cercare, ogni giorno che passa, l'imprevedibile variazione che ci serve per immaginare qualcosa di meglio, ecco forse basta questo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il drink ha soddisfatto le aspettative?

mentre stamattina la brina copriva la brughiera fuori milano, ed io, passeggera del grande capo sulla sua honda, sfrecciavo per buozzi, t'ho pensato. siamo davvero vicine.
almeno per ora.

ps: desolation

Iconoclastique ha detto...

il drink era totale, dieci per il bicchiere del margarita: ci vivrei in un bicchiere così

no desolation signò, preparati per lo snorkeling e buon viaggio, vedrai che ripiglia :)