mercoledì 28 maggio 2008

why? @casa139



"ma stasera c'è anche feist, ai magazzini"
"feist chi?"
comincia così un lungo pomeriggio di atttesa per la data di mr why, alle prime defezioni in favere di canadesi danzerine rispondo così, non c'è mai stato un aut aut, stasera c'è un solo concerto in città per quanto mi riguarda. la tappa da "davide e la città del dragone" serve a fare fondo prima di un sacco di tempo in piedi, ne siamo già sicuri visto che all'ora di inizio prevista tocca sempre aggiungere minimo novanta minuti, e così è in effetti, fortuna i gamberi.
yoni e josiah sembrano fratelli anche se non lo sai, e anche lo spilungone alle tastiere e il bassista si somigliano in modo preoccupante, ma mentre i primi due si presentano muniti di cesto di capelli su pigiama da basket "sono sceso al campetto con le vans ma sono troppo scazzato per giocare" gli altri sfoderano sorrisoni e magliette di gap, improbabili.
la scaletta è alopecia oriented, sono già li che prego per il pezzo che voglio sentire che all'improvviso l'atletica follia percussiva di josiah si blocca e lascia il posto alle morbide xilofonate dell'intro di "gemini", sto cinque minuti col braccio teso tentando di conciliare la ripresa con la voglia di vederla live, rischio lo strabismo ma ne vale la pena; il concerto è effettivamente secco, c'è qualcosa di davvero antipatico nell'espressione di yoni, ma non credo che qualcuno fosse venuto fin qua aspettandosi gigionate e pacche sulle spalle, sono due dischi sbaffati si ma di qualcosa di amaro, anche se perfettamente digeribile, le sue frasi sono affermazioni e non chiedono niente, nè esigono risposte, non c'è niente di persuasivo in quello sbattere incessante col braccio al collo che abbiamo visto ieri sera, e credo vada bene così. un problema tecnico rischia di mandare tutto all'aria: qualcosa non funziona, la voce si sente male, yoni garbatamente spiega al microfono che proprio non gli va di fare una performance così, che è come se mancasse un pezzo e non può suonare, ci si vede la prossima volta, non la prendete male..il pubblico comincia ad ululare ed un timido fonico si avvicina al palco: dopo un paio di minuti di conversazione in un inglese surreale il problema sembra risolto, si può andare avanti;, alla fine niente di grave ma è una goccia aspra che si unisce al sapore della serata e la gente se ne ricorderà, una piccola -necessaria- antipatia verrà scambiata per altro, da li sembrava solo una lecita richiesta di precisione, per qualcuno suonare è ancora un lavoro.
la seconda parte del concerto scorre via troppo veloce ma conferma la prima sensazione: why? non è qui per farci piacere, non si diverte troppo neanche lui forse, ma non sembra nè un freddo esecutore nè uno che è arrivato controvoglia, che vuol fare la star isterica, semplicemente vuol suonare la sua musica come si deve, come l'ha pensata, tanto allo show visivo pensa quel sosia di Monster che è suo fratello, il bassista ride per tutti e quattro e il mormone alle tastiere dev'essere anche bravo a guidare il van, si vede dalla camicia.
neanche un bis, si è fatto tardi e c'è il dj set post concerto, yoni e compagni si catapultano nel minuscolo camerino, non prima di aver ringraziato e sorriso di traverso; noi si va verso l'uscita con lo xilofono che vibra nelle orecchie e le frasi scarne ancora nella testa, mischiate a domande fuoritema e fuoritempo: provo a spingere i si sopra i forse, a costruire una frase senza imprevisti, magari ci riesco anche io.

in attesa: video-update: il megavideo da 5 minuti è ovviamente e irrimediabilmente fottuto.

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