lunedì 6 aprile 2009

doo-wop


Robert Morris- http://www.guardian.co.uk/artanddesign/2009/apr/06/tate-modern-bodyspacemotionthings-turbine-hall- Tate Gallery- 1971

The Guardian’s reporter noted: 'Some of the 1,500 visitors became so intoxicated by [the] opportunities that they went around 'jumping and screaming' to quote the exhibitions keeper, Mr Michael Compton. They went berserk on the giant see-saws, and they loosened the boards on other exhibits by trampling on them. ... 'It was just a case of exceptionally exuberant or energetic participation,' Mr Compton said tolerantly'


Era il 1971 e davanti alla Tate Modern si affollavano decine di normali cittadini inglesi un pò ingessati, o che almeno lo sarebbero rimasti per i minuti che li separavano dalla scoperta del Bodyspacemotionthings: pare infatti che il bizzarro percorso artistico dell'americano Morris abbia scatenato reazioni inconsulte negli improvvisamente liberati cittadini londinesi, poco abituati a manifestazioni ufficiali che prevedessero il salto, il rotolamento e l'urlo belluino nel finale.
L'ingiustificata euforia da pub riconvertita al vernissage sembrerebbe una banale regressione dell'impiegatuccio frustrato, ma forse nasconde un più universale desiderio di gioco e rottura degli schemi, necessario ogni tanto ad ogni essere umano, soprattutto a chi per esigenze esistenziali non se lo può permettere, un'oasi di decompressione dal dovere, di ricerca della libertà (quella vera, non quella del nano avvolto nella bandiera italiana) a cui troppo spesso dobbiamo dare la caccia come i bambini col retino delle farfalle.

1 commento:

hotellunge ha detto...

Direi che te di farfalle ne hai prese parecchie...