sabato 7 agosto 2010

John Frusciante- usually just a t-shirt



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L'idolatria suscitata da Mr Frusciante non è un segreto da queste parti: già preferito nel periodo RHCP diventa pane quotidiano dopo l'abbandono della band al culmine del successo mediatico. John si chiude in casa per due anni, registrando gli album migliori della sua vita, low-fissimi capolavori di chitarre rivoltate e voce urlata o sussurrata, stordito e ispirato da un mix di chimica da farmacia, suona e vive in un appartamento arredato dai bambini di Satana, tanto bizzarro che Johnny Depp, all'epoca amico di devastazione, decide di girare un corto a tema, "Stuff", con la partecipazione straordinaria di un Timothy Leary che si gingilla seduto sulla scrivania, sbracciando nel suo gilet psichelico per qualche minuto; il resto sono inquadrature storte, il succo dei 90' che prende forma cinematografica, la sintesi iconografica di un periodo denso come lava che rivolterà Frusciante come un calzino, come se un magma misterioso e ispiratissimo dovesse uscire lentamente dalle sue dita e dalla sua gola, in cambio di ventiquattro mesi di solitudine voluta, scritte rosse sui muri, lattine e sigarette ovunque. Il perfetto stereotipo del sexy slacker maledetto che acquista senso e spessore sulle prime note di "Niandra lades" , e continua senza fermarsi in quei quaranta o cinquanta pezzi che vengono partoriti nell'appartamento del disordine cosmico.
"To record only water for ten days" l'ho ascoltato appena uscito, per una settimana, in casa Nosadella con la neve fuori e un sacchetto di verdura a farmi compagnia, insieme ai suoi "smiles like a rifle" e "pussy glued to a building on fire" le ore sono passate e al settimo giorno ne sono uscita biblicamente, con gli strascichi delle schitarrate al contrario e la copertina blu che mi seguivano fino al verduraio pakistano sotto casa, lungo tutta la città, nella piazza e al bar Maurizio, come avere una coda senza essere un animale.
Poi l'ennesima trasformazione, il rientro mainstream nei RHCP, John si taglia i capelli e torna a regime, più o meno, senza tradimenti continua ad essere la melodia portante della band, che scade senza accorgersi che lui, nonostante la mini svolta da rehab, sarà sempre avanti a loro nella corsa campestre del talento.
Sviolinata? Proprio no, solo la storia di un personaggio per tutti sopra le righe, per altri inutile e spocchioso, per chi scrive un bell'esempio di come cambiare pelle senza cambiare accordatura, nonostante il video girato nella coolissima casa californiana piena di gadgets da musicista ricco, con le vetrate e la piscina, non ci importa: la camicia è la stessa, la faccia anche, la chitarra magari costa mille dollari in più, ma John è li, con quella faccia a metà tra la presa in giro e la perplessità, le melodie al contrario e la voce calda, densa e dolce come un involtino vietnamita.
E la coda c'è ancora, sarà difficile nasconderla sotto i jeans, stavolta.

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