sabato 28 agosto 2010

The Pitchfork list- in my opinion, first top five

Arriva, in ritardo o in anticipo, davvero non so dirlo, la classifica di Pitchfork dei cinquanta migliori video degli anni novanta.
Premesso che secondo me ne manca almeno la metà, ma non è il mio mestiere, io guardo le figure ferme, ecco la mia lista ideale.

-1 Nirvana (la grande P cita due video, "smells like teen spirits" che non mi è mai piaciuto con quei maledetti fumogeni, e "in bloom", bello ma non seminale)
Heart shaped box- 1993- produttore Steve Albini

Videomusic era sempre accesa, e questo mistone di plastica, crocifissi e bambine di satana decolorate non ha mai abbandonato il mio immaginario, nè quello di tanta gente più talentuosa negli anni a venire. Troppi colori, troppo finto pathos, una baroccata emotiva inevitabile. Scritta in un armadio secondo Ms Love, che per quanto mi riguarda ha avuto l'unico merito di fomentare questo disagio colorato.

-2 Bjork, Bachelorette, M. Gondry

una delle prime favole Gondriane di vero, raro effetto, la finta storia di un amore finito male nelle tonalità dei Grimm; il vestito coi pantaloni sotto fu un trauma positivo ripercosso per un decennio, e forse non è ancora finita. Preferisco comunque "Venus as a boy", meno silvestre e più attinente all'allegra coolness della nana islandese

da allora le uova al tegamino le brucio tutte.

-3 The Beastie Boys, Sabotage, S. Jonze
http://www.youtube.com/watch?v=z5rRZdiu1UE&ob=av3n

Ascoltato per anni cazeggiando da DLX o sulla Y10 di qualche amico, a tavoletta sulla provinciale anconetana, veniva solo voglia di salire sul tettino ed avere un paio di baffi, rapinare un autogrill di file di salsicce e bottiglie di caffè sport. A parte i baffi il resto è storia.

-4 Beck, Loser, 1993

"get crazy with the cheese wiz" non era una metafora. Mr Beck ci fece impazzire davvero e veniva ascoltato in piazza sulle panchine, nelle case vuote, sull'alfa scassata di Qut, alle feste in campagna dalle quali non sapevi come tornare, non senza l'aiuto del cherokee con la chitarra che compare nei primi minuti, portando le stesse magliette a righe sporche di terra, con la medesima sensazione di essersi persi qualcosa. neverending, peraltro.

-5 Smashing Pumpkins, 1979, 1996
http://www.youtube.com/watch?v=l4_C4yhl33g&ob=av2n
Il party ideale, la fotocopia di quello che si è fatto nell'immediata post pubertà, le feste dei ricchi con piscina invase senza vergogna, a spaccare cocomeri sul pavimento e mangiare insalata di gamberi con le mani dalle ciotole ordinate dentro i super frigo cromati. " voi chi siete?" era la domanda più frequente. Mentre rispondevamo ai padroni di casa barcollanti pensavamo al ritorno, con le mani fuori dal finestrino, la testa gonfia e il sedile sfondato della Diane di Polly, nell'alba del Conero, senza scarpe e pronti a rotolarci nella sabbia di Palombina.

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