mercoledì 4 marzo 2009

The tyranny of the nipple




"Arena was once, of course, a hugely influential style magazine, less for men than for the whole generation of hipsters who were young and overdressed during the late 80s, then grew up into the booming "creative industries" of the 90s. Along with the Face and Wallpaper, Arena can probably take the credit for the once-alien concept that there's nothing un-British about wanting a well-designed living room, and nothing effete about a man with a job and a mortgage still having a fashionable haircut and this year's trainers."
the guardian

chiude Arena, dopo 22 anni di onorato servizio hipster, e non dispiace tanto per la tradizione, i tempi cambiano per tutti, ma quanto per la mancanza di alternative e il vago olezzo di tragedia che sembra emanare dalle scrivanie più torride dell'editoria europea; lavorare tutti i giorni per questo sistema che sembra ogni giorno più arrugginito e permaloso, privo di stimoli anche dopo decadi di adorazione da parte di pubblici vastissimi, circondati da gente che pur di vendere quattro copie in più snatura progetti meravigliosi, metterci la faccia tutte le mattine è quasi estenuante, ultimamente.
L' articolo sul Guardian fa anche sorridere, la minaccia del capezzolo, le copertine invase dalla gnocca cattiva che scaccia i lettori gay, i lettory cool e le donne, dal basso del nostro inferno iconografico mammocentrico sembra l'asilo nido delle intolleranze, dall'altro lato il sorriso si spegne quando si intuisce che altrove, dove il ground zero dell'editoria si fa ogni giorno più profondo come nel belpaese, certe cose sono prese davvero sul serio, il che è forse l'unico modo per garantirsi un futuro: ripensare il passato.

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