mercoledì 25 novembre 2009

Rolling Stone Silvio: how does it feel, to be on your own, with no direction home



Ci siamo arrivati. C'è voluto un pò, è stata una strada in salita, sono passati molti anni, ma alla fine ce l'abbiamo fatta a far diventare il Berlusca una protoicona da alternativi ricchi; e pensare che c'era chi lo spacciava per una favoletta da poveri ignoranti, per una farsa circense davvero cheap, una festa della spuntatura finita al governo..e invece abbiamo trovato i famosi 56milioni di italiani desaparecidi dalle nostre statistiche personali: "hai votato Berlusconi?" "Ah io no, sei matto? E tu?" "Ma figurati" "E allora chi l'avrà votato?????"
Eccoli, trovati. Non parlo della redazione ovviamente, ma del target a cui si rivolge un'immagine del genere, delle persone che andranno in edicola pensando di comprare una spiritosa, geniale interpretazione del nostro chiaccherato premier, una smartissima operazione artistica come coso, lì, dai quello di Obama.
Ecco, quello di Obama, per gli amici Obey, che fra parentesi è conosciutissimo da anni per altre cose, ha sicuramente ha creato una linea iconografica precisa ed efficace, tanto che in rete ci sono milioni di imitazioni (tra cui una dell'Observer con David Cameron), però non credo fosse pronto a trovare una sua imitazione sulla copertina di uno dei giornali musicali più popolari del mondo (anche se non in Italia passatemi l'espressione), un giornale al quale, in teoria, non interesserebbe affatto publicizzare il faccione di un personaggio che da quasi vent'anni devasta il nostro paese e le nostre forze monetarie, lavorative e mentali, ci sputtana senza tregua, ci priva delle libertà fondamentali previste dalla costituzione, ecco no, non credo lo immaginasse neanche nei suoi sogni più bagnati a 16bit.
Perchè il punto è proprio il messaggio che traspare. che non è affatto sarcastico, artistic-denigratorio, di denuncia, una vignetta umoristica, un arazzo critico, una grassa risata che ci facciamo su perchè "Silvio è rock", questo non fa ridere, mai.
Senza doversi mettere un passamontagna impugnando una p38, senza fare gli ex sessantottini o gli ideologi da centro sociale, l'Italia è così evidentemente un paese allo sbando e sopratutto la generazione che legge Rolling Stone talmente nella merda che davvero non riesco a vederci un invito all'ironia; l'ironia l'abbiamo persa tanto tempo fa: prima che la Guzzanti impazzisse, che i nostri contratti venissero stracciati, prima di dover pagare le bollette con due mesi di mora perchè non arriviamo a fine mese e non sappiamo neanche se a sessantanni ci troveremo per strada senza pensione, prima di non poter pensare a riprodurci perchè dovremmo nutrire i nostri figli coi gerani del balcone.
Tra l'altro l'immagine è anche poco chiara: il direttore Carlo Antonelli scende dalle nuvole con una carrucola per spiegarci che nessuno, davvero nessuno, ha capito il senso della cosa, che Berlusconi è più rock di Jackson perchè Villa Certosa è proprio un villone della madonna, che si dopa più di Kurt Cobain, che le sue scorribande sono puro rock'n'roll, allora mi vengono in mente molte cose, la prima -lapalissiana- è che probabilmente di musica non interessa proprio parlare (ma FORSE lo sapevate già), che le vendite sono probabilmente precipitate, e che se volete fare della critica sociale forse dovreste spedire i vostri curriculum altrove, però in fretta, perchè ripeto, qui non ride nessuno.
Va bene tutto, compresa la copertina "di rottura" con Beth Ditto fotografata da Toscani, un altro che fra ville e cavalli ha perso la bussola da mò, però non facciamo gli alterna di paese che ironizzano sui grandi temi, acchiappano personaggi "equivoci e intriganti, sovversivi", qui di sovversivo c'è solo il fatto che dovremmo essere in piazza coi forconi da dieci anni e invece siamo ancora li, in edicola, a comprare Rolling Stone col Berlusca in copertina.
Forse il vecchio Jorge aveva ragione, il riso è proprio delle scimmie, a noi compete poco ultimamente.

2 commenti:

dario ha detto...

invece a quanto pare non abbiamo capito un cazzo, è il grottesco la chiave di lettura.
http://weekendance.tumblr.com/post/257587685/god-save-the-berl-ma-soprattutto-there-is-no

Iconoclastique ha detto...

che ti devo dire: scopro ora che Fairey ha disegnato la copertina personalmente, e l'ha fatto sull'onda di quello che gli raccontano ii suoi amici italiani, paragonando Bush a Berlusconi, il che se mi permetti suona davvero naive; certo che se hanno davvero qualcosa in comune è l'arroganza, ma mi fermerei qui. Quello che forse Fairey non sa è che l'espressione che per lui significa "arroganza", stampata sul faccione di Silvio, noi siamo abituati a vederla minimo 35 volte al giorno da innumerevoli anni, ed ha proprio perso quella forza di cui parla lui, è irritante e basta, non è grottesco, mentre è grottesco pensare che siccome abbiamo metabolizzato la realtà li fuori dovremmo correre in edicola per non perdere questo meraviglioso momento storico che sarà emozionante come il telegiornale il giorno del suicidio di Cobain; è proprio perchè l'abbiamo metabolizzata al cubo, la realtà là fuori, che preferiremmo non metttere altra carne al fuoco in questa cazzo di grigliata che è diventata l'Italia. Non vedo il senso critico, non vedo il grottesco, non li vede mezza Italia mentre l'altra metà usa la copertina distorcendola come propaganda personale "bellalì, l'hanno messo su rs, è fatta".
Un messaggio deve essere molto chiaro e chiaro a molti, altrimenti non funziona.