domenica 1 agosto 2010

there will come a time gigantic waves will crush the junk that I have saved



Ladies and gentlemen, l'agosto milanese è qui.
Le strade sono sovraesposte sotto un sole giallo e tiepido, si sceglie il marciapiede all'ombra, sempre vuoto, si evita la fila al supermercato dei pendolari a Garibaldi, si cammina piano, leggermente spinti da quella freschissima brezza che rimane nascosta durante gli undici mesi meneghini e che per noi, gente che ha giocato con le alghe puzzose sulla spiaggia dai tre anni in poi, è vitale, una manna ventosa e invisibile.
Si va in piscina speranzosi di non trovare nessuno, e invece si urtano gli anziani nella corsia nuoto "medio", in un'innocua sfida tra pensionati e futuri nullatenenti, ma sono così belle le ombre della Cozzi stagliate sul cemento di viale Tunisia, alla fermata del tram, si rimane lì a guardarle mentre si slega la bici, solide e fermissime nel mezzogiorno sembrano giganti fermi a guardare la nostra vita lenta in questo mese strano.
Si prendono i mezzi vuoti, le metro fantasma che sanno ancora di umanità del lunedi, odore incancellabile; i cinesi aperti, i single a spasso mentre le famiglie sono al Carrefour, le serrande tirate giù in salotto, la penombra e il cibo fresco, la Corona col limone e i piedi sul tavolo, la vasca riempita d'acqua fredda e il libro russo che ha già le molliche dentro a pagina 61.
La certezza che settembre sarà di nuovo li, ma intanto la nicchia esiste, ed è morbida, accogliente e ventilata.

Everything happens today
And we're out here in space

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