lunedì 7 aprile 2008

f for fake



questo strano mezzo di comunicazione che di comune accordo chiamiamo fotografia sembra avere ancora qualche angolo oscuro dopo duecento anni di vita: signori e signore, ecco a voi la "scoperta dell'acqua calda: ovvero la triste storia del fotoritocco incompreso e delle immagini veritiere"
a livello ideologico è quasi divertente che, in pieno terzo millennio e a proposito di un media che dalla sua nascita ha sempre evocato la contraffazione come uso più popolare, questa immagine faccia il giro del mondo scatenando una vera guerra tra vero e falso, informazioni random, il gioco dele differenze della settimana enigmistica, le assurde ipotesi paventate dai governi che parlano di "immagine satellitare" (uhhh che definizione, e che zoom!). a livello storico è già più sconfortante che, sempre nel famoso terzo millennio, la gente abbia questa meravigliosa visione ottocentesca della fotografia, come tanti piccoli e infervorati ritrattisti figurativi di bottega improvvisamente senza lavoro perchè nadar ha aperto lo studio di fianco al loro, in piedi rigidi nei loro panciotti ad urlare:"la fotografia non è arte! è lo specchio della realtà non si può mentire con l'obiettivo!" si certo, dev'essere proprio così, sul pianeta dei lomografi alfabetizzati. per la domanda "un'immagine può mentire?" la risposta di solito è: si, se il fotografo vuole farlo; il problema rimane comunque un altro, ovvero che la fotografia rimane un mezzo libero, liberissimo anzi, anche in un paese che libero proprio non è.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bello 'sto pezzo.

invece io non vengo a vedere i kills.
e me ce tira parecchio.

buona settimana, hulia.

Iconoclastique ha detto...

manco io. ed è esplosa la lavatrice. e l'impianto elettrico. dio salvi la regina, e buona settimana anche te